Il Parco della Rimembranza

Onore e vanto della Sezione di Torino
dell’Associazione Nazionale Alpini.

Il Parco della Rimembranza, comunemente noto come Parco della Maddalena, è un vasto giardino pubblico cittadino della collina di Torino, situato nei dintorni della vetta del Bric della Maddalena, che con i suoi 715 m s.l.m. è il punto più elevato della città. Ha un’estensione superiore a 90 ettari e ospita oltre 21.000 alberi, molti dei quali non autoctoni (come le conifere).

È costituito da un ampio piazzale panoramico posto sulla vetta del colle con al centro il Faro della Vittoria, dall’Arboretum Taurinense e da una serie di strade e sentieri pedonali di circa 45 km di sviluppo. Venne inaugurato con una solenne cerimonia il 20 settembre 1925 alla presenza del re Vittorio Emanuele III, per celebrare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale e i caduti torinesi, nonché per costituire contemporaneamente un arboreto sperimentale con alberi appartenenti a 400 specie botaniche differenti.

Il nucleo originario del parco, con le più svariate specie botaniche, conserva la memoria dei 4.787 caduti torinesi: accanto ad ogni albero è affissa una targa con il nome di un caduto della Grande Guerra,

L’ampio piazzale panoramico del Parco della Rimembranza è sormontato dall’imponente statua-faro della Vittoria alata, commissionata nel 1928 dal senatore Giovanni Agnelli allo scultore Edoardo Rubino e donata alla città per commemorare il decennale della vittoria nella Prima Guerra.

Con i suoi 18,50 metri d’altezza, che poggiano su altri 8 metri di basamento rivestito di pietra, era, al momento della sua costruzione, la più grande statua al mondo interamente in bronzo, per la cui fusione ne furono impiegate circa 25 tonnellate. Il trasporto ed il montaggio della statua in una posizione così impervia richiesero lo spianamento della punta del colle, l’allargamento per alcuni chilometri della strada d’accesso e la costruzione di un “castello” in legno per il sollevamento delle parti costitutive.

L’epigrafe riportata ai piedi della statua fu scritta da un amico del senatore, il poeta Gabriele D’Annunzio, che annotò i versi a margine di un disegno della Vittoria alata del Rubino. Nel punto del piazzale in cui è migliore il panorama sulla città e sull’arco alpino fu collocata una tavola d’orientamento in granito di Baveno (lo stesso del basamento della statua) con una lastra d’ottone, ora piuttosto consumata, per consentire ai visitatori di individuare con una rosa dei venti e tre cerchi la direzione delle principali cime alpine, città italiane ed europee.

Da tempo immemore gli Alpini della Sezione di Torino, con il Gruppo Torino Centro, sono protagonisti di una storia che ha le sue origini ufficiali nel 1928. Infatti è da allora che il Parco della Rimembranza è entrato nel nostro cuore ed a far tempo da quell’anno e fatta eccezione per il periodo bellico, i pellegrinaggi annuali si susseguono per mantenere vivo e presente il ricordo dei Caduti Torinesi.

La Cerimonia all’Ara del Parco, programmata e organizzata il 3 novembre di ogni anno dal Gruppo di Torino Centro, ha acquistato nell’ultimo decennio una particolare e prestigiosa valenza con una notevole partecipazione di Autorità militari e civili, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Associazioni d’Arma, cittadinanza e allievi delle Scuole Medie cittadine, grazie anche al patrocinio della Città di Torino, della Brigata Alpina Taurinense e del Comando della Regione Militare Nord.

Questo Parco della Rimembranza che tutti ci invidiano è il più vasto Parco d’Europa, con una cattedrale di alberi ricca di 20.000 piante di 480 specie diverse. I viali, piazzali e sentieri che lo percorrono ospitano la memoria dei 4810 Caduti Torinesi della 1° Guerra Mondiale, fratelli che oggi vogliamo ricordare unitamente ai Caduti di tutte le guerre e a quelli delle recenti Missioni di Pace, molti dei quali appartenevano alla Brigata Alpina Taurinense.

Nella foto gli Alpini del Gruppo di Torino Centro che operano costantemente nel parco per mantenerlo all’onor del mondo.

Un grande intervento, che ha ridato lustro al Parco per quanto riguarda la memoria dei Caduti, è stato effettuato dai volontari alpini di alcuni Gruppi cittadini e collinari della Sezione di Torino, coordinati dal Gruppo Torino Centro nel 2011 in occasione dell’Adunata Nazionele. I lavori di ripristino, durati diversi mesi, dopo la consegna dei pali da parte del Comune, sono terminati ad ottobre 2011 (senza interruzione nel mese di agosto). I volontari Alpini hanno provveduto all’espianto ed all’impianto di 4904 pali, relative targhe e piastrine identificative, numerate per rendere più agevoli i futuri interventi di manutenzione.

Per le attività di cui sopra, sono state impiegate 4084 ore di lavoro (a titolo gratuito). Gli Alpini Torinesi, hanno concluso così, con soddisfazione e orgoglio, la loro prestigiosa Adunata ed il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

All’interno del parco troviamo:

L’Arboretum Taurinense – nel Parco della Rimembranza, a partire dal 1925, vennero posti a dimora 5000 alberi di 400 differenti specie e varietà, utilizzati per studi sperimentali di botanica e selvicoltura. Tra i numerosi alberi monumentali ci sono i carpini bianchi, dal tronco elegantemente ramificato, localizzati nel viale Piave, e il maestoso cedro dell’Himalaya che domina il piazzale Timavo.

Magia di colori – il Parco della Rimembranza è nato per commemorare i caduti della Grande Guerra. L’Arboreto, la raccolta di alberi provenienti da varie parti del mondo, assolve una funzione ornamentale-paesaggistica. Negli anni Settanta inoltre furono piantati rododendri e azalee, le cui splendide fioriture ravvivano il parco in primavera, insieme ai denti di cane e agli asfodeli del sottobosco.

Un bosco per ricordare – i primi lavori che furono effettuati per la creazione del bosco furono di pulizia della vegetazione infestante che ricopriva il colle. In seguito, per delimitare le aree da rimboscare, furono tracciati viali, piazzali e salite, estesi per 12 km, i cui nomi sono stati scelti simbolicamente tra quelli delle diverse località in cui combatterono e persero la vita, tra gli altri, 4810 soldati di Torino.

Animali quasi invisibili – passeggiando nel parco è piuttosto difficile fare incontri diretti con gli animali. Tuttavia ci si può rendere conto della loro presenza attraverso le orme che rilasciano al loro passaggio.

Accessibilità in bici, in bus, in auto

Accessi per il pubblico: n° 9 in tutto: Piazzale Faro della Vittoria, strada del Colle, 6 ingressi da strada Comunale da San Vito a Revigliasco, Quadrivio Raby (gli accessi carrabili sono solo per il personale autorizzato)

Accessibilità per disabili: totale, ma la maggioranza dei percorsi interni ha alcuni tratti in forte dislivello, paragonabili ai boschi montani e rampe con pavimentazione naturale sconnessa, pertanto con difficoltà deambulatorie. Si sconsiglia di uscire dai percorsi principali.

Parcheggio auto nei pressi: Piazzale Faro della Vittoria, Centro di Rieducazione funzionale (strada Comunale da San Vito a Revigliasco), 3 parcheggi in strada Comunale da San Vito a Revigliasco in corrispondenza degli ingressi, 1 parcheggio presso Cascina Olivero (vedere mappa)

Accessibile in bici: sì, ma solo da 3 ingressi al Parco (vedere mappa); gli altri ingressi (tra i quali quello principale dal piazzale Faro della Vittoria) sono vietati alle bici; nel piazzale Faro della Vittoria è consentito l’accesso alle mountain-bikes solo da apposito ingresso laterale

Percorribile in bici / percorsi ciclabili interni: si, vedere mappa per Percorso mountain bike

Mezzi pubblici: bus 70 (il bus non arriva al piazzale del Faro della Vittoria)

Celebrazioni