Sono almeno duecento anni che sulle montagne di Lemie si svolge la festa di San Bartolomeo, presso l’omonima chiesetta eretta a fine 1600 nel vallone di Ovarda a circa 1400 metri di quota, una celebrazione già menzionata nel diario di don Pacotti, parroco di Lemie dal 1831 al 1871. È sempre stata la festa soprattutto dei margari che con le loro mandrie popolano il vallone nel periodo estivo per produrre toma e burro di ottima qualità.
Negli ultimi cinquant’anni, dopo la Santa Messa ed il successivo incanto, il Gruppo Alpini Lemie ha sempre gestito la parte dei festeggiamenti popolari che iniziano con la preparazione e somministrazione di polenta e spezzatino per gli avventori, seguita da canti in allegria. La convivialità della tavola accompagnata dai canti è nota a tutti e si spera che questa tradizione continui ancora per tanto tempo.
La festa di San Bartolomeo, che da calendario cade il 24 agosto, da ormai una decina di lustri si celebra al sabato più prossimo alla naturale cadenza e quest’anno si è svolta sabato 23 agosto. Indubbiamente la partecipazione ai festeggiamenti quest’anno è stata particolarmente numerosa sia alla Messa, sia nella parte successiva un po’ più profana forse perché, oltre agli habitué, molti vacanzieri sono stati anche invogliati dalla bella giornata di sole.
La gestione della festa per gli Alpini non è proprio una “passeggiata” in quanto occorre portare sul luogo tavoli, panche paioli, fornelli e tutto quanto serve per preparare circa centocinquanta pasti, ma quando la festa è partecipata ed il meteo accompagna la giornata le Penne Nere dissolvono la fatica con la grande soddisfazione di far divertire la comunità fatta da residenti, villeggianti e margari in un tutt’uno di volontà e allegria che sono gli ingredienti principali dello spirito Alpino.
Danilo Balagna Dena
Gruppo Alpini Lemie