Vessillo e Medaglie

Medaglia d’oro al valor militare
GIORDANA Carlo
Colonnello brigadiere degli Alpini al comando della brigata ” Benevento”
luogo di nascita: Moncalieri (TO)
Data del conferimento: 3- 12- 1916 D.L.
motivo del conferimento
Costante e fulgido esempio delle più alte virtù militari, risoluto, energico e di magnifico stimolo a tutti per il suo valore personale nel combattimento, nelle operazioni d’attacco di importanti posizioni, condusse con gagliarda energia e tenace volontà di vincere, le truppe a lui affidate, tanto che queste, dietro il suo impulso e la sua illuminata azione di comando, ottennero ottimi risultati. (Monte Mrzli e Vodil, 21 – 30 ottobre 1915). A capo di numerosi reparti alpini, rinforzati di artiglieria di vario calibro, guidava in alta montagna un’arditissima operazione, espugnando due linee fortissime per natura e per arte ed infliggendo al nemico gravi perdite.
(Adamello, aprile – maggio 1916).
Medaglia d’oro al valor militare
ENRICO Federico
Tenente in s.p.e. ( Alpini , 11° reggimento alpini, battaglione «Bassano » )
luogo di nascita: Torino (TO)
Data del conferimento: 1940
alla memoria
motivo del conferimento
Magnifico comandante di una compagnia alpini, in un particolare e difficile momento di lotta cruentissima ed incerta, si lanciava tre volte, alla testa del proprio reparto, al contrattacco contro imbaldanzite e soverchianti forze nemiche. Durante la violenta mischia, che ne seguiva trascinava eroicamente i suoi alpini nella lotta corpo a corpo, ributtando il nemico incalzante oltre le proprie linee. Nell’epilogo del combattimento, quando l’avversario volgeva in fuga, un colpo mortale troncava il suo generoso slancio. Fulgido esempio di eroismo.
Nevoseli (Fronte greco albanese), 30 novembre 1940.
Medaglia d’oro al valor militare
NICOLA Lorenzo
Tenente cpl., 5° rgt. alpini, btg. «Tirano ».
 luogo di nascita: Piossasco (TO)

alla memoria
motivo del conferimento
Reduce dal fronte occidentale e dalla guerra greco-albanese partiva volontario al comando di un plotone per il fronte russo. Nella grande ansa del Don, durante accaniti attacchi nemici contro nostre posizioni avanzate, metteva in evidenza superbe virtù di tenacia e di ardimento, contrattaccava ripetutamente con risolutezza e decisione, infliggendo all’avversario gravi perdite di uomini e di mezzi. Sul fronte di Belogory dopo aver attivamente collaborato ad allestire un’importante attrezzatura difensiva, eseguiva varie audaci pattuglie, spingendosi profondamente in territorio nemico. Iniziatasi la “rottura di contatto” si offriva spontaneamente di assumere il difficile comando di truppe destinate alla copertura, rimanendo con il suo reparto di retroguardia. Durante una lunga marcia attraverso la steppa inospitale, sotto l’infuriare della tormenta e l’incrudire dei più impensati disagi, benché menomato da grave congelamento alle mani, si preoccupava di mantenere la compattezza del proprio plotone, e con esso partecipava a tutti i successivi combattimenti per rompere il cerchio nemico. Accesasi la violenta battaglia di Arnautowo (Nikitowka), dopo essere intervenuto a contrastare con violenti assalti le preponderanti forze avversarie, che tentavano di incunearsi sul fianco sinistro della colonna, visto cadere il proprio comandante di compagnia, pur avendo le mani paralizzate per il sopravvenuto congelamento di terzo grado, assumeva il comando del reparto e balzava alla testa dei propri alpini, trascinandoli in un vittorioso assalto in cui l’avversario veniva sgominato e costretto a disordinata fuga. Nell’impeto travolgente, egli, eroica figura di soldato e di volontario, cadeva mortalmente colpito in fronte, immolando la propria giovinezza a un grande ideale ed al più puro dei sacrifici.
Fronte russo, quota 228,0, quota 226,7 Belogory Arnautouio, 9 settembre 1942 -26 gennaio 1943.
Medaglia d’oro al valor militare
DELLA NOCE Adolfo
Tenente in s.p.e. 3° raggruppamento arabo – somalo, IX battaglione
luogo di nascita: Torino (TO)
Data del conferimento: 1936
alla memoria
motivo del conferimento
In aspro e sanguinoso combattimento contro i ribelli in posizione fortificata, dimostrava slancio ammirevole, arditezza e sprezzo del pericolo. Mentre in piedi, incitando i suoi ascari, lanciava una bomba a mano, cadeva colpito a morte. Mirabile esempio di alte virtù militari, di fierezza, di alto sentimento del dovere. Già decorato per essersi distinto in precedenti fatti d’arme.
M. Dunun (Neghelli), 19 maggio 1936.
Medaglia d’oro al valor militare
COLINELLI Federico
Sottotenente cpl., 9° rgt. alpini.
 luogo di nascita: Torino (TO)
 
 alla memoria
motivo del conferimento
Già volontario di guerra in terra d’Africa, otteneva dopo insistenti richieste di essere inviato sul fronte russo. Comandante di compagnia, le infondeva tutto il suo giovanile entusiasmo e la sua ardente fede, facendone un vibrante strumento di guerra. Impegnato in aspro combattimento offensivo guidava con valore e perizia il reparto trascinando i suoi alpini — galvanizzati dall’eroico esempio del loro comandante — fin sulle munite posizioni nemiche annientandone i difensori, numericamente superiori. In successiva azione, attaccato da rilevanti forze corazzate nemiche seguite da fanterie, sprezzante di ogni pericolo, sempre presente ove più cruenta era la mischia, accettava l’impari lotta e, malgrado le gravissime perdite subite, riusciva a fermare l’ondata nemica attaccante contrassaltandola subito dopo alla testa degli eroici superstiti. Colpito mortalmente e trasportato a forza ad un posto di medicazione, si preoccupava solo del proprio reparto e che la notizia della sua morte venisse celata al fratello, comandante di batteria alpina operante sullo stesso fronte, affinché potesse continuare sereno e preciso il suo tiro. Nella lunga e dolorosa agonia un solo pensiero: I suoi alpini; un solo desiderio: Ritornare in linea. Sublime esempio di fermezza, di fede, di eroica abnegazione. — Fronte russo, Ovest di quota 205, 6, 24 dicembre 1942; Quadrivio di Seleni far, 30 dicembre 1942.
Medaglia d’oro al valor militare
CHIARLE Felice
Maggiore XVII Gruppo di artiglieri da montagna
luogo di nascita: Peschiera sul Garda (VR)
Data del conferimento: 3- 12- 1916 D.L.
alla memoria
motivo del conferimento
Comandante di un gruppo di artiglieria da montagna in sussidio alle fanterie, e mancando di capitano una delle sue batterie più esposte, ne assumeva personalmente il comando, che tenne per quattro giorni sotto l’intenso bombardamento nemico e fino a quando gli vennero distrutti tutti i pezzi. Ferito nei primi due giorni alla spalla ed alla testa, si rifiutava di lasciare i suoi uomini e la posizione e concorreva, poi con i superstiti all’assalto alla baionetta con le fanterie, cadendo eroicamente sul campo.
Trambilleno, 15 – 18 maggio 1916.
Medaglia d’oro al valor militare
CAVAGLIA’  Luigi
Alpino 3° rgt alpini, btg “Val Pellice”
luogo di nascita: Carignano
 
alla memoria
motivo del conferimento
Porta arma tiratore di una squadra mitraglieri nella fase più cruenta di un combattintento per la conquisia di importante testa di ponte portava la propria arma in posizione avanzata per combattere più efficacemente il fuoco di bande nemiche. Gravemente colpito mentre, falciava col tiro le fanterie avversarie si accasciava svenuto. Ripresi quasi subito i sensi, in un suprerno sforzo di volontà, teso oltre la morte che sentiva prossima, rifiutava ogni soccorso e chiedeva nuove munizioni. Ottenutele, con la sola mano restatagli valida, sparava ancora sul nemico obbligandolo a retrocedere fin quando lo spasimo sopportato lo faceva nuovamente svenire. Spirava appena trasportato al posio di medicazione.
Ovcji Brod (CROAZIA), 14 aprile 1942
Medaglia d’oro al valor militare
BUFFA DI PERRERO Carlo
Tenente Colonnello 138° rgt  brigata “Barletta”
luogo di nascita: Torino (TO)
Data del conferimento: 15- 3- 1917 D.L.
alla memoria
motivo del conferimento

Alla testa del suo reggimento, con sereno sprezzo del pericolo, lo condusse alla conquista di una forte e contrastata posizione nemica. Superatala, con meraviglioso ardimento e mirabile slancio, sempre in prima linea, proseguì nell’azione, inseguendo il nemico, frustrandone ogni tentativo di resistenza e spingendosi fino alla linea più avanzata del campo di battaglia. Ivi, con insuperabile serenità ed incrollabile fermezza, per una intera notte e fino al mezzogiorno dell’indomani, seppe col suo valoroso reggimento resistere agli accaniti contrattacchi dell’avversario ed alle sue ripetute minacce di avvolgimento, assicurando così la completa, brillantissima vittoria conseguita dai nostri nel pomeriggio dello stesso giorno. Sulla stessa linea più avanzata, trovò morte gloriosa, mentre si studiava di affermare la vittoria col consolidamento delle posizioni conquistate.
Locvizza, Kastanjevizza, 1 -4 novembre 1916.
Medaglia d’oro al valor civile
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI  Data del conferimento: 29- 11- 1995 
motivo del conferimento
“In occasione della violenta alluvione abbattutasi su Piemonte e Emilia Romagna, che causava vittime e ingentissimi danni, l’Associazione Nazionale Alpini, dando prova ancora una volta di elevatissima professionalità, di encomiabile spirito di sacrificio e di incondizionato impegno, interveniva con uomini e mezzi in soccorso delle popolazioni colpite e, prodigandosi con immediatezza, efficacia e sensibilità in una generosa e instancabile opera di solidarietà, contribuiva a garantire il graduale ritorno alla normalità. Novembre 1994.”
Medaglia d’oro al merito civile
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI  Data del conferimento: 9- 5- 1977 
motivo del conferimento
“Associazione di soldati della montagna in congedo, in 57 anni di feconda attività ha posto in luce le nobili tradizioni delle truppe alpine, indirizzando la propria azione verso obiettivi di fraterna concordia, di rispetto delle Istituzioni e di amor di Patria. Sempre presente là dove le necessità delle genti montanare o le improvvise sciagure ne richiedevano l’aiuto, ha impegnato numerosissimi suoi soci nelle operazioni di immediato soccorso alle popolazioni colpite dal rovinoso terremoto del Friuli, mobilitandoli successivamente, tra enormi difficoltà e perigli, nell’umanissima e meritoria opera di assistenza e di ricostruzione. Gli Alpini in congedo, che nella circostanza hanno dato un contributo di sangue per alleviare le sofferenze delle comunità terremotate, si sono ancora una volta rivelati in possesso delle più elette doti di solidarietà e di generosa abnegazione, riscuotendo l’ammirazione e la gratitudine più ampie della Nazione. Maggio-settembre 1976. “